La preparazione mentale nell’atletica leggera per puntare ai prossimi Giochi Olimpici Parigi 2024
Come prepararsi mentalmente nell’atletica leggera e divenire antifragili
Uno degli aspetti più importanti che sicuramente va tenuto in considerazione nell’atletica leggera è allenare la mente in ogni suo aspetto. In particolar modo, in questo articolo tratteremo l’argomento di: come gestire i sabotaggi mentali quando essi vengono auto innescati da convinzioni (depotenzianti). Capiremo come questo innesco limitante, ponga l’atleta nella direzione di scegliere obiettivi di basso profilo, quando invece potrebbe aspirare a qualcosa di più alto come (l’esempio è per tutti quelli che avrebbero il potenziale ma ….) partecipare ai prossimi Giochi Olimpici Parigi 2024. La lettura ha lo scopo di guidarci nell’apprendere il mindset grazie al quale potrai trasformare le convinzioni limitanti in opportunità. Questa tecnica mentale è chiamata: “ciclo del successo” ed è la strada per divenire antifragili. Analizzeremo insieme come un atleta di élite come Tamberi sia riuscito nell’impresa delle olimpiadi di Tokyo 2020 sfruttando il ciclo dell’antifrailità.
Per arrivare ai Giochi Olimpici Parigi 2024 nell’atletica leggera si deve essere antifragili.
L’antifragilità è un aspetto psicologico di cui ho già trattato nell’articolo “maltrattateci pure, grazie!” che puoi trovare nel mio blog (https://attivamenti.com/maltrattateci-pure-grazie/). Esiste una qualità mentale, fondamentale nel mondo dell’atletica leggera ma anche nella vita comune di tutti i giorni: si chiama antifragilità ed è la capacità che ognuno di noi ha di trarre vantaggi anche dalla situazione più sfavorevole. Andando avanti, l’articolo sviscererà come Tamberi sia riuscito, grazie all’idea antifragile, a raggiungere i risultati che tutti noi conosciamo.
Chi sono gli antifragili?
Gli antifragili sono quelle persone che riescono a trarre vantaggi anche nel peggiore dei casi. Possiamo paragonare queste persone o atleti ad un ipotetico pacco che abbiamo spedito in una località remota del pianeta tramite un corriere. Adesso, immagina che su quel pacco abbiamo scritto con un pennarello di colore verde: “antifragile”, con l’aspettativa che quanto più questo pacco viene trattato con incuranza durante il viaggio, più il suo contenuto si impreziosisce arricchendosi. Bene, la persona antifragile è colui che saprà sfruttare le difficoltà e gli svantaggi, trasformando questi in opportunità e divenire un atleta migliore, cioè antifragile.
Il ciclo dell’antifragilità pone le convinzioni come leva primaria del cambiamento. Spetta a noi convincerci e per farlo si dovrà percorrere il ciclo dell’antifragilità.
Giochi Olimpici Parigi 2024, il ciclo virtuoso
Se il tuo obiettivo è per caso di partecipare ai prossimi Giochi Olimpici Parigi 2024 nell’atletica leggera o in un’altra qualsiasi competizione considerata importante per te e non sei convinto di potercela fare, è arrivato il momento di cambiare rotta e prendere la via del ciclo del successo e divenire un atleta antifragile. Il ciclo del successo si fonda nel mettere in ordine le tappe necessarie al raggiungimento del nostro obiettivo e sono: CREDENZE, CONVINZIONI, RISORSE INTERIORI o POTENZIALE, AZIONE, RISULTATO. È grazie a questo ciclo che già molti atleti nell’atletica leggera (e non solo), sono riusciti a divenire antifragili, vedi Tamberi.
Il primo passo verso i Giochi Olimpici Parigi 2024 è di generare convinzioni antifragili
L’antifragilità si genera dal tipo di convinzione che noi abbiamo. Tutti noi abbiamo delle convinzioni. Abbiamo convinzioni su noi stessi e abbiamo convinzioni sugli altri. Abbiamo convinzioni di ciò che ci piace e non ci piace, su cosa siamo capaci di fare e no. Abbiamo convinzioni su ciò che è giusto o sbagliato e abbiamo molte altre convinzioni. Per ora, diciamo che sappiamo che le convinzioni possono essere potenzianti o depotenzianti. Il nostro scopo sarà trasformare quelle convinzioni considerate depotenzianti in potenzianti o antifragili.
La convinzione antifragile si genera nella nostra mente
Le convinzioni nascono nelle nostre menti e hanno origine dalle credenze, cioè su ciò che noi crediamo che sia vero e indiscutibile. Quando noi abbiamo l’assoluta certezza che quella certa cosa è così, la credenza si trasforma in una convinzione, come una larva in farfalla. Difficilmente è possibile cambiare una convinzione acquisita. È pressoché impossibile che qualcuno riesca a cambiare una nostra convinzione o noi a farla cambiare a qualcun altro. Il motivo è che, come abbiamo appena detto, le convinzioni nascono da ciò che noi crediamo in modo assoluto e indiscutibile. Quindi, se vogliamo far cambiare a qualcuno la sua convinzione dobbiamo essere bravi e persuasivi nel cambiare prima la sua credenza.
Giochi Olimpici Parigi 2024 per arrivarci ci devi credere!!
Quante volte ci è stato detto o abbiamo sentito dire: “ci devi credere!”. Ma cos’è precisamente una credenza?
È il significato che noi diamo a ogni esperienza che noi viviamo.
Il significato che noi diamo alle nostre esperienze avviene tramite dei filtri, che sono in parte sensoriale e in parte cognitivi.
Questi filtri hanno il compito di selezionare ed interpretare i continui stimoli che ci giungono dal mondo esterno ma anche da quello interno. Il filtro cognitivo è la matrice dell’antifragilità.
Filtri sensoriali e filtri cognitivi, matrice dell’antifragilità
I filtri sensoriali si occupano di raccogliere tutte quelle informazioni di tipo visivo, auditivo e cinestetico. Possiamo tranquillamente affermare che le nostre capacità auditive sono limitate, noi non possiamo udire suoni sotto la frequenza dei 20 Hz e suoni oltre i 20.000 Hz. Non possiamo vedere i raggi ultravioletti, gli infrarossi, i raggi gamma. Bene, questi sono chiamati filtri sensoriali.
I filtri cognitivi riguardano come noi interpretiamo una determinata esperienza. Arrivare al secondo posto in una gara di atletica leggera potrebbe essere interpretata per qualcuno come un successo e per qualcun altro come fallimento, questo dipenderà delle aspettative iniziali che si erano stabilite.
L’idea antifragile nasce con noi
Ognuno di noi, dal primo giorno che viene alla luce, non fa che vivere nuove esperienze: queste vengono interpretate secondo un semplice processo, associarle alle esperienze già vissute ed etichettando ogni nuova esperienza con uno specifico significato. Questo processare ed etichettare le esperienze vissute, con uno specifico significato, è il meccanismo che genera la credenza. Il significato che noi abbiamo dato a quella esperienza è la cosa a cui noi crediamo perché è come l’abbiamo interpretata (P. Trabucchi, nel libro “Resisto dunque sono”, chiama questo fenomeno di filtraggio mentale, che mettiamo in atto ogni volta che dobbiamo dare un significato a una nuova esperienza, come: “interpretazione cognitiva”).
Quando ci dicono che non siamo pronti a vincere una medaglia nell’atletica leggera
Per esempio, credere di non poter arrivare a un certo risultato nell’atletica leggera perché qualcuno ci ha detto che non abbiamo le capacità necessarie per quel tipo di prestazione, ci porterà a credere (non avendo potuto fare un’esperienza diretta, saremo portati a fidarci di chi riteniamo che abbia più conoscenza di noi) e poi a convincerci che è proprio così.
Ci convinceremo che sarà inutile provarci perché quel qualcuno (forse un allenatore o magari un medico o uno scienziato), ci ha detto che non è possibile perché ……….. (qui c’è la convinzione limitante di quel qualcuno) e quindi, non potrai mai arrivare a qualificarti per i prossimi Giochi Olimpici Parigi 2024. Risultato? Siamo convinti (perché ci hanno fatto credere) che è così.
Se siamo convinti che non potremo arrivare ai prossimi Giochi Olimpici Parigi 2024 che tipo di risorse metteremo in atto? Se non sufficientemente allenati mentalmente rischieremo di mettere in atto delle risorse con la caratteristica di estrema fragilità, come quel set di bicchieri di cristallo. Se invece ci faremo trovare pronti, utilizzeremo quelle risorse interiori necessarie ad essere antifragili.
La convinzione potenziante traghetta la nostra antifragilità verso le risorse interiori potenzianti
La convinzione che abbiamo a riguardo di quella certa cosa ci farà attingere alle nostre risorse o potenziali interiori. Se la convinzione è potenziante, cioè, siamo convinti di poter riuscire a raggiungere quel risultato, per esempio vincere come Tamberi una medaglia nell’atletica leggera, attingeremo alle nostre risorse interiori. Le risorse interiori possono essere: l’impegno che useremo per raggiungere quell’obiettivo. Quanta determinazione saremo disposti a mettere in gioco, determinazione utile a mantenere alte le nostre motivazioni. Il tipo di emozione che ci alimenta, come la gioia o la passione, utili a sostenere la determinazione. Sono queste risorse interne a sostenerci nel percorso dell’antifragilità.
La convinzione depotenziante come àncora all’antifragilità
Se la convinzione è depotenziante, attingeremo in un modo diverso ai nostri potenziali interni. Se siamo convinti di non poter svolgere quel determinato compito, ci sentiremo sfiduciati, demotivati e incapaci. L’impegno, la voglia e la motivazione che metteremo nello svolgere quell’attività saranno sicuramente di valore negativo rispetto alla condizione precedente. Una convinzione depotenziante è come una barca nel porto, apparentemente sembrerebbe tutto normale, peccato che quella barca non ha mai navigato in mare aperto, la sua àncora non ha visto la luce del sole, perdendo così l’opportunità di mettere alla prova le sue capacità di navigazione tra le onde della vita e divenire antifragile.
Tamberi è stato pronto ad affrontare il cigno nero perché antifragile
Le risorse interiori ci porteranno a determinare il tipo d’azione che metteremo in atto. Come abbiamo visto le convinzioni potenzianti daranno accesso a quelle risorse interiori che ci metteranno in quella condizione di fare. Sarà un fare positivo se abbiamo una convinzione antifragile, un fare negativo nel caso di una convinzione fragile. Possiamo pensare all’atteggiamento di Tamberi alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (svoltesi un anno dopo, nel 2021 per via della pandemia), che lo ha visto trionfare con la medaglia d’oro Olimpica. Tamberi ha nella sua storia un infortunio che lo vide prima come grande escluso alla vigilia delle Olimpiadi 2016 a Rio, dovendo rimandare di quattro anni l’appuntamento con Tokyo. Ma il destino di Tamberi sembra ancora remare contro di lui, sembrerebbe come quel famoso pacco spedito in quella zona remota della Siberia. Tamberi dovrà aspettare un anno in più per partecipare alle Olimpiadi di Tokyo, la pandemia come un cigno nero (il primo cigno nero fu scoperto nell’emisfero boreale nel 1697, fino allora si credeva che non ce ne fosse l’esistenza, tant’è che c’era l’usanza di dire “un cigno nero” per indicare un evento considerato impossibile che si verificasse). Bene, come noi tutti sappiamo Tamberi vincerà la medaglia d’oro alle olimpiadi nel salto in alto esprimendo tutta la sua antifragilità. Probabilmente su quel pacco diretto verso la Siberia la scritta che indicava il suo contenuto era di colore verde e recitava: antifragile, trattare con incuranza.
Le risorse interiori hanno portato Tamberi a essere antifragile
Tamberi vincerà la medaglia ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, perché lui era convinto di potercela fare. Tamberi, credeva nelle sue capacità e quindi era convinto di poter arrivare a questa splendida finale. La sua convinzione lo ha portato ad avere accesso a tutti quei potenziali o risorse a lui utili per prepararsi non solo per le Olimpiadi del 2020, ma anche per quelle del 2021, perché era pronto a tutto, anche ad affrontare il cigno nero della pandemia. Le risorse interiori lo hanno portato a compiere delle azioni per arrivare dove sappiamo. Dal giorno dell’infortunio Tamberi ha acceso il motore della macchina e ha percorso il viaggio più importante per lui: il ciclo del successo o dell’antifragilità.
Tamberi ha percorso il ciclo dell’antifragilità e ha vinto
Le azioni che Tamberi ha messo in atto per arrivare preparato ai Giochi Olimpici Tokyo 2020 sono frutto del percorso sopra descritto. Le credenze (di potercela fare) generano le convinzioni (sono fortemente convinto di potercela fare). Le convinzioni di Tamberi lo hanno portato ad avere accesso alle risorse interiori o potenziali (gioia, determinazione, passione, piacere in quello che stava facendo ecc.). Le risorse interiori hanno guidato le scelte e le azioni che Tamberi ha meso in atto (gli allenamenti, la nutrizione, lo stile di vita). Le azioni hanno portato Tamberi al risultato (medaglia d’oro Tokyo 2020). Il risultato inevitabilmente alimenta e consolida la credenza iniziale (credo che ci posso riuscire) di Tamberi. Tutto questo porta a percorrere un nuovo ciclo dell’antifragilità.
A questo punto, non ci resta che fare a Tamberi un grande in bocca al lupo per i prossimi Giochi Olimpici Parigi 2024, con il proposito di ritrovare nuovamente l’antifragilità.
Visto l’impegno che hai messo nel leggere questo articolo, mi sembra più che dovuto l’augurio che anche te possa trovare la tua antifragilità.
Come scrivo alla fine di ogni articolo, se vuoi saperne di più e approfondire l’argomento, puoi scrivermi o chiamarmi, sono a tua disposizione.
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