Qui ed ora: perché è importante vivere il presente?
La psicologia dello sport aiuta a vivere il presente.
Hic et nunc, è l’espressione che usavano i latini per qualcosa che doveva avvenire nell’immediato. Veniva esplicitato soprattutto nel dare un ordine, o da parte di chi s’affrettava a eseguirlo.
Oggi quando ci riferiamo allo stare nel presente usiamo l’espressione “hic et nunc”, per dire qui ed ora. Ma perché è così importante vivere il presente? Nell’epoca in cui viviamo oggi, siamo ricoperti di impegni da mantenere, appuntamenti da non dimenticare ed essere focalizzati sul tempo presente è piuttosto difficile. Questo stare con la mente continuamente orientati nel passato o nel futuro, ci pone in un continuo stress, facendoci perdere il piacere delle attività del momento attuale. Per questo come mental coach ed esperto in psicologia dello sport, il mio consiglio per migliorare la performance sportiva e il benessere mentale è: “qui ed ora”.
Qui ed ora vuol dire sincronia.
Lo stare nel presente significa vivere ciò che si sta facendo nel preciso momento in cui sta avvenendo l’azione. Quando spiego questo stato agli atleti, glielo faccio identificare con la parola “sincronia”. Quindi sincronia significa stare nel presente, cioè, nel qui ed ora. E per entrare nello stato della sincronia, l’individuo dovrà essere concentrato su ciò che sta avvenendo in quel preciso momento. Vediamo come.
L’allenamento mentale per migliorare la concentrazione.
Allenamento mentale vuol dire anche lavorare sulla concentrazione. L’importanza della concentrazione è sottolineata anche dal noto psicologo dello sport Terry Orlick che la ritiene lo strumento più potente a disposizione dell’uomo: se vuoi approfondirlo nel parlo nel mio articolo sulla “Connessione totale“. Ma per allenare la concentrazione di un atleta non basta dirgli “stai concentrato”: è come se non gli stessimo dicendo nulla di specifico o meglio ancora di concreto. Sì, perché il termine concentrato fa parte del mondo astratto. Per far sì che l’atleta sappia concentrarsi, gli dobbiamo specificare quali sono le azioni concrete che egli dovrà fare. Queste azioni specifiche le chiameremo “attrattori zero”, serviranno all’individuo per entrare nella sincronia.
Cosa sono gli attrattori zero?
Stare nel qui ed ora significa vivere nel presente e questo stato lo abbiamo associato con il termine sincronia. Per stare in sincronia si deve essere concentrati su ciò che si sta facendo, vivendo, sperimentando in quel momento. Ma come si fa a saper vivere nel presente? Regolando gli attrattori zero. Gli attrattori zero sono “l’immaginare” e il “fare”. Se state giocando a tennis e state pensando (immaginare) precisamente all’azione che state svolgendo (fare), vuol dire che siete in sincronia.
Ma se state pensando (immaginare): “se perdo cosa diranno i miei amici di me?”. Siete fuori sincronia. La vostra mente è orientata non su quello che state facendo ma su ciò che potrebbero dire (tempo futuro) i vostri amici. Non siete sul qui ed ora.
La sincronia come stato mentale.
La storia del contadino e il suo cavallo è una storia orientale, questa ci aiuterà a capire meglio lo stato mentale della sincronia.
Un povero vecchio contadino aveva un cavallo bellissimo che, per il suo valore inestimabile, persino l’imperatore gli invidiava, tanto da fargli generose offerte di denaro. Ma il vecchio contadino rifiutava sempre di venderglielo, sebbene con il guadagno avrebbe risolto i suoi problemi economici. Tutti gli abitanti del villaggio lo giudicavano pazzo a non accettare le ricche offerte. Una mattina, il contadino scoprì che il suo magnifico cavallo aveva scavalcato il recinto ed era scappato. I suoi compaesani lo aggredirono dicendogli che era stato davvero stupido a non vendere il cavallo perché ora aveva perso tutto, sia i soldi che l’animale. Allora il vecchio contadino rispose “Queste sono solo le vostre interpretazioni. L’unica cosa che io posso dire è che questa mattina il mio cavallo è scappato”. I vicini se ne andarono confermando la loro ipotesi che quell’uomo fosse pazzo; ma quando, una settimana dopo, il cavallo tornò seguito da un intero branco di puledri selvaggi, tutti si affrettarono a congratularsi con lui, ammettendo che aveva avuto ragione a non disperarsi per la scomparsa temporanea del cavallo. Il vecchio disse: “Siete voi che pensate che questo sia un fatto positivo. Io posso solo dire che il mio cavallo è tornato con un branco di puledri selvaggi”.
Il giorno successivo, il figlio maggiore del contadino decise di domare i cavalli selvaggi ma, nel tentativo di farlo, cadde e si ruppe una gamba.
Di nuovo i vicini si precipitarono da lui per dirgli che aveva avuto ragione a non considerare una cosa positiva l’avere tutti quei cavalli selvaggi nel suo recinto. Ma ancora una volta il vecchio contadino rispose: “Posso solo dire che mio figlio maggiore si è rotto una gamba nel tentativo di domare i cavalli selvaggi. Non è una cosa positiva né una cosa negativa”. Alcuni giorni dopo, l’imperatore dichiarò guerra al regno vicino e subito i suoi inviati andarono al villaggio per reclutare giovani abili. Il figlio del contadino, naturalmente, non venne arruolato e non dovette andare in guerra. I vicini ancora una volta, dissero che il vecchio contadino aveva avuto ragione e che, alla fine, si era rivelata una circostanza positiva il fatto che suo figlio si fosse rotto una gamba. Ma il contadino li sorprese ancora una volta dicendo: “Questo è un vostro giudizio! L’unica cosa si può dire con certezza è che mio figlio non è potuto andare in guerra perché aveva una gamba rotta”. Tutto il resto sono solo interpretazioni della vostra mente.
Il potere del qui ed ora.
In questo racconto come nella psicologia dello sport e nel mental training, il messaggio che conviene sempre vivere nel presente nel qui ed ora e non lasciarsi troppo trasportare nel passato o nel futuro. Nella vita e nello sport, quando non si è in sintonia con il tempo presente, si viene a creare uno spazio temporale tra il momento presente e il passato o il futuro e in questo spazio si inseriscono le emozioni. L’atleta deve imparare a concentrarsi sul momento presente, nel qui ed ora. Così, come ha fatto il contadino, dovrà saper lasciare perdere giudizi o interpretazioni che lo portano lontano da quel momento e concentrarsi solo sulla prestazione sportiva.
“Mi concentro solo sulla palla in rapporto alla faccia della mia racchetta,
che è un lavoro a tempo pieno, fino a quando due palle non oltrepassano
la rete nello stesso modo”
Billie Jean King
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